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La scuola italiana vive una fase cruciale: da una parte l’aumento costante degli insegnanti di sostegno, dall’altra la necessità di superare la logica della delega e costruire un sistema davvero inclusivo. Nel video-intervista ospitato da SIPP, l’autorevole esperto Dario Ianes  racconta la storia, le criticità e le prospettive della cattedra inclusiva, un modello innovativo che può trasformare l’integrazione in una risorsa per tutti.

Perché parlare di cattedra inclusiva oggi

Negli ultimi anni la discussione sull’inclusione scolastica si è intensificata, con posizioni diverse e talvolta contrastanti. L’esperto intervistato da SIPP ricorda come la scuola italiana, pur avendo una tradizione avanzata in tema di integrazione, rischi di regredire verso modelli separativi. È quindi fondamentale rilanciare il dibattito con proposte concrete, capaci di rispondere alle esigenze di studenti, docenti e famiglie.

Il problema della delega al sostegno

Un nodo irrisolto del sistema riguarda la delega eccessiva agli insegnanti di sostegno: troppo spesso sono considerati “responsabili unici” degli alunni con disabilità. Questo meccanismo, spiega l’intervista, crea una frattura: il docente curricolare resta concentrato sulla classe “normale”, mentre il sostegno diventa un’isola separata. La conseguenza? Un’inclusione fragile, che rischia di trasformarsi in esclusione.

Dalla proposta “80/20” alla cattedra inclusiva

La ricerca ha suggerito un modello radicale, quello dell’80/20: l’80% degli insegnanti di sostegno diventano curricolari, mentre un 20% resta come esperti itineranti a supporto. Da questa visione nasce l’evoluzione della cattedra inclusiva: ogni docente combina ore di insegnamento curricolare e ore di sostegno, favorendo contaminazione di competenze e responsabilità condivise.

I benefici della cattedra inclusiva

Le sperimentazioni raccontate nell’intervista hanno evidenziato vantaggi concreti:

  • migliore clima di classe e maggiore collaborazione tra studenti,
  • sviluppo di abilità metacognitive e sociali,
  • più risorse educative a disposizione degli alunni con disabilità.

Lungi dall’essere un’utopia, la cattedra inclusiva si è rivelata praticabile, utile e formativa per tutti i soggetti coinvolti.

Un invito a riflettere e ad agire

La proposta non è priva di ostacoli, ma apre scenari promettenti. Promuovere la cattedra inclusiva significa investire su una scuola più equa, capace di valorizzare le differenze e di abilitare contesti, non solo individui.

Guarda il video completo dell’intervista per approfondire la visione, gli esempi concreti e i dati che sostengono questo modello. È un contributo prezioso per chi lavora ogni giorno nella scuola e crede in un futuro più inclusivo.

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